Gli apparati per telecomunicazione sono sistemi che emettono verso l’esterno, attraverso un trasduttore, l’energia elettromagnetica generata e amplificata da un trasmettitore.
Esistono due tipologie di antenne:
- antenne trasmittenti: che hanno la funzione di trasformare un segnale elettrico in energia elettromagnetica irradiata nello spazio libero;
- antenne riceventi: che hanno il compito di effettuare la conversione inversa.
La trasmissione può essere di due tipi:
- broadcasting: l’antenna deve diffondere il segnale su aree abbastanza vaste per raggiungere il maggior numero di utenti possibile; due esempi che sostanzialmente differiscono per potenze impiegate e per aree di territorio coperte sono:
- i ripetitori radiotelevisivi: hanno spesso potenze superiori al kW e, a seconda della loro quota di installazione, coprono bacini di utenza che interessano anche più province;
- gli impianti di telefonia cellulare: impiegano potenze di decine di Watt e di solito interessano aree dell’ordine del chilometro;
- direttiva: le antenne costituiscono un ponte radio, cioè un collegamento tra due punti in vista. I ponti radio vengono realizzati con antenne paraboliche che irradiano l’energia elettromagnetica in fasci molto stretti, sia orizzontalmente che verticalmente, e servono per collegare tra loro due antenne distanti senza ostacoli interposti, emettendo il segnale in una direzione precisa e con una frequenza elevata. Grazie al loro elevato guadagno inviano il segnale a grandi distanze impiegando potenze in molti casi inferiori al Watt. Spesso sono impianti di grandi dimensioni con un notevole impatto visivo, ciò nonostante grazie alla loro elevata direttività ed alle potenze impiegate, non presentano problemi di inquinamento elettromagnetico.